ALIMENTI, ALImenti, Elementi d’arte – 9 gennaio 2010
STUDIO GENNAI Arte Contemporanea
via San Bernardo, 6 56125 Pisa
Studiogennai@yahoo.it
http://studiogennai.sytes.net/
cell. 348 8243760
Titolo: ALIMENTI, ALImenti, Elementi d’arte
Artisti: Fernando Andolcetti,Debora Balloni, Mirella Bentivoglio, Sergio Borrini, Roberto Buratta, Emma Caprini, Cosimo Cimino, Mario Commone, Chiara Diamantini, Delio Gennai, Coco Gordon, Alison Knowles, Jiř í Kolář , Mauro Manfredi, Cesare Nardi, Nadia Nava, Claes Oldenburg, Gina Pane, Ben Patterson, Lamberto Pignotti, Takako Saito, Daniele Sanguinetti, Caterina Sbrana, Daniel Spoerri, M. L. Van Hissenhoven, Andy Warhol
Luogo: Studio Gennai, via San Bernardo, 6 -56125 Pisa
Inaugurazione: sabato 9 gennaio ore 18.00
Durata: dal 9 gennaio al 9 febbraio 2010
Orario: giorni feriali 17 -19.30
La mostra collettiva che inauguriamo sabato 9 gennaio allo Studio Gennai, “ALIMENTI, ALImenti, Elementi d’arte” è stata realizzata da Sakaros arte contemporanea, Avenza-Carrara (MS), per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, 16 ottobre 2009, indetta dal Ministero dei Beni Artistici e Culturali
Ali menti: il cibo mette le ali alle menti (non sempre), in qualche caso dovrebbe migliorare la scorrevolezza e la velocità del ragionamento, spesso consola, può essere buono e bello, ma non per questo giova alla salute,come molte altre cose belle e buone; è parente stretto dell’arte, più di quanto non appaia a prima vista.
L’arte come cibo per la mente è dunque l’idea di fondo di questa rassegna; già nel ‘91 la galleria IL GABBIANO della Spezia “mise in mostra” questo legame, tanto intrigante quanto difficile da spiegare a livello razionale con il cibo nell’arte. In Italia fu una delle prime incursioni in ambiti percettivi fuori dai ristretti confini della visione, allargata in direzioni totalmente inesplorate o quasi. In quell’occasione scrissi: Mangiare un alimento desiderato stimola la produzione di oppioidi endogeni, le sostanze naturali del piacere: il gusto si potrebbe ridurre così ad un fenomeno chimico, oppure si potrebbe affermare che il dolore viene vinto da sostanze la cui produzione si innesca mediante l’ingestione di cibi graditi. Aprirebbe nuovi orizzonti lo stabilire se anche la visione di opere d’arte gradite provoca gli stessi oppioidi, con conseguente stato di piacere, e si otterrebbero così acquisizioni sulle analogie riscontrabili tra gusto come percezione e gusto estetico, oppure sull’arte come sedativo e sui pericoli che ne derivano. Mai, come in questi ultimi anni, è apparso difficile, rischioso o addirittura sbagliato cercare di definire il gusto estetico contemporaneo, influenzato dalle mode, stravolto da apporti esterni sempre più numerosi e incontrollabili, oltre che slegato da necessità come quella del «bello» o del «vero», o del dover rappresentare qualcosa in sé. Basta sfogliare il vocabolario: Gusto: senso che permette di avvertire il sapore dei
cibi attraverso le papille gustative; sensazione dovuta al sapore dei cibi, bevande e simili; piacere, soddisfazione, inclinazione, voglia; attitudine discernere pregi e difetti di un’opera d’arte, sensibilità a ciò che è bello, complesso delle tendenze estetiche che caratterizzano il modo di giudicare e di esprimersi di un’epoca, di una scuola, di un autore. Raffinato, fine, grossolano, acuto, ottuso, delicato, rozzo, salato, dolce, amaro, acido.
Assaggiare, saggiare, provare, assaporare, pregustare, gustare, degustare, disgustare, nauseare, stomacare, avere, esercitare, perdere, riacquistare, formare, educare, raffinare: basta leggere per sentirsi sazi.
Mara Borzone
Catalogo in galleria
Lascia un commento