Cerapersa – Personale di Piergiorgio Colombara – 11 giugno/ 11 luglio 2011

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CERAPERSA

personale

di

Piergiorgio COLOMBARA

11 giugno – 11 luglio

Inaugurazione

sabato 11 giugno – ore 18,00

  Orario: dal martedì al sabato 17-19 o su appuntamento al cell. 3488243760.   Per l’occasione della mostra è stato stampato il volume “Cerapersa” di Mario Canepa, Edizioni Pesce di Ovada, disponibile in galleria.     Gillo Dorfles sull’opera di Colombara: “È questo contrasto tra metallo e spazialità aerea, spesso abitata da filamenti e “ricami metallici”, a creare quella “titubanza percettiva” che, a mio avviso, costituisce uno dei maggiori fattori enigmatici nell’opera di Colombara; tanto nelle grandi opere come “Plunbatarum” (91), “L’angelo”, “Mulino”, tanto in quelle più minute come le “Urne”. E, naturalmente, la sensibilità “tattile” oltre che visiva e dinamica è quella che gli permette di coniugare la delicatezza del vetro con la rigidità del bronzo o del ferro e di far sì che le corde in ottone e la sottile sagoma vitrea di “Senza suono” (03) finiscano per emettere un suono inaudibile, proprio per quello che ci si presenta come un vero istrumento d’una musica astrale.”     Piergiorgio Colombara nasce a Genova. Frequenta la facoltà di Architettura al Politecnico di Milano e a Genova, dove si laurea nel 1974, con una tesi sullo spazio teatrale. Nel 1978 viene segnalato al XVIII Premio Internacional de Dibuix Joan Mirò tenuto nella fondazione Joan Mirò a Barcellona. Dalla fine degli anni settanta all’inizio del decennio successivo lavora ai cicli “Spartiture” e “Cosmagonie”, esposte al Mercato del sale a Milano ed a Palazzo Cattaneo a Genova; grandi tele dove già si delineano i temi che accompagneranno fino ad oggi la sua ricerca, e cioè: lo spazio, il tempo, la memoria ed il silenzio, visibili questi temi nella produzione degli anni ’83-’84 come nelle installazioni: “Ma perchè giunge a rapidi passi un messaggero?”, “Il carro di fuoco” ed il “Canto della clessidra” esposte in occasione delle mostre nelle gallerie Avida Dollars di Milano ed Unimedia di Genova.   Dall’84 si dedica prevalentemente alla scultura, dando vita a numerosi cicli come “Sculture senza suono”, “Urne”, “Anelli”, “Tremule”, “Orliquie”, “Bugie”, “Fumerio” e “Segrete”, opere queste che nei seguenti anni saranno presentate in moltissime mostre e manifestazioni nazionale ed internazionali: al Grand Palais di Parigi, al Museo Italo-Americano di San Francisco, al Kunstverein di Amburgo, al Palazzo Lanfranchi di Pisa, alla Skulptur Heute di Hochenfelden, alla Gallerie Marie-Louise Wirth di Zurigo, alla X Biennale d’arte sacra di S. Gabriele, al Museo Villa Croce di Genova, al Palazzo delle esposizioni di Roma, al Palazzo Magnani di Reggio Emilia, all’Istituto di Cultura di Vienna e di Zurigo. Opere di notevoli dimensioni come “Plumbatarum”, “Clessidra”, “Mulino”, presentato nella mostra al museo di Cà Pesaro a Venezia nel 1994; XXXIV Prix International D’Art Contemporain di Montecarlo; “Eo” esposta insieme a “Cantoria” nel 1993 alla XLV Biennale di Venezia; “Il canto di arparca” con la quale ha vinto nel 1999 il concorso, ad invito, per il monumento alla pace ed ai caduti di Camponogara (Venezia).   Nel più recente ciclo “Exbronzo” esposto nel 2005 e 2006 a Stupinigi di Torino e al Museo Archeologico di Brindisi e al Museo della Permanente a Milano, nel 2009 alla LIII Biennale di Venezia, alla Valle dei Templi di Agrigento e nel 2011 al Palazzo della Borsa di Genova.   Sulla sua opera hanno scritto tra gli altri: Gillo Dorfles, Sandro Parmiggiani, Maurizio Calvesi, Francesco Poli, Paolo Balmas, Luciano Caramel, Alberto Fiz, Giacinto di Pietrantonio, Karl A. Irsigler, Enzo di Martino, Claudio Ceritelli, Umberto Galimberti, Massimo Donà e Giorgio di Genova.retro-1



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